Via Il canto dell'Indria
Coste dell'Anglone nordPrimi salitori: Heinz Grill, Franz Heiss, Florian Kluckner, 17.12.2007
In questo momento sarebbe meglio non percorrere questa via (fino agli inizi di giugno) perché si trova un nido di un volatile alla 8 sosta.
Difficoltà: alcuni passaggi VI+ e VI (ev. passi VII-?), spesso V e V+. obbl. VI-/A1
Il nome della via descrive una verità filosofica. Indria è il termine sanscrito per tutti i sensi umani che possono essere allerti o chiusi. I sensi aperti e allerti collegati con un pensiero di generosità danno una gioia sublime per l’anima. Non solo la prestazione soggettiva regala un’esperienza per l’uomo, ma sono i movimenti dei sensi offrendo la contentezza e la soddisfazione per avere un ricordo lungo.
Questa via offre placche, diedri rossi, fessure e traversate esposte sull'ottima roccia. Purtroppo la via non e un’unità intera, perché la parete si articola in quattro settori: La grande placconata alla base, una cresta con due lunghezze interrotte, il grande muro medio giallo e rosso e il pilastro grigio finale. La difficoltà è media con tanti passaggi in un quinto grado, invece il diedro rosso è impegnativo e strapiombante. Usare qualche friend medi, perché i diedri e le fessure sono lasciati nellla loro condizione originale di proposito. Tanti clessidre con cordini, spit sui passaggi difficili e alcuni chiodi normali concedono una sicurezza assolutamente sufficiente. La via e consigliata ad alpinisti. Dopo una pioggia purtroppo i primi tiri sulle placche spesso sono bagnati e anche un po’ sporchi.
Sul pilastro finale si trovavamo spit senza piastrine da un vecchio tentativo da sopra.